mercoledì 23 maggio 2007

UNIPOL:QUEI TRASFERIMENTI VERTICI GDF DURATI 10 GIORNI /ANSA

UNIPOL:QUEI TRASFERIMENTI VERTICI GDF DURATI 10 GIORNI /ANSA

(ANSA) - ROMA, 23 MAG - La vicenda del trasferimento di quattro ufficiali della Guardia di Finanza della Lombardia, poi rientrata, e' da ieri tornata d'attualita' dopo la pubblicazione sul quotidiano "Il Giornale" della deposizione all'Avvocato generale del Comandante generale della Guardia di Finanza, Roberto Speciale, deposizione avvenuta nell'estate scorsa.
La notizia dell'azzeramento dei vertici delle Fiamme gialle lombarde giunse infatti la sera del 16 luglio e fu messa in relazione - si disse - alla vicenda delle intercettazioni telefoniche sul caso Unipol. Immediata fu la smentita del viceministro dell'Economia Vincenzo Visco che poco piu' di un'ora dal lancio d'agenzia disse ''Smentisco categoricamente qualsiasi riferimento al caso Unipol negli avvicendamenti ai Comandi della Guardia di Finanza disposti dal Comando Generale della stessa Guardia di Finanza. La notizia e' un falso costruito ad arte''.
Qualche giorno prima, gli ufficiali delle Fiamme Gialle oggetto del trasferimento avevano ricevuto dal Comando generale di Roma la lettera in cui si comunicava l'avvio del procedimento d'urgenza di trasferimento, con l'indicazione della nuova destinazione. La mattina del 17 luglio il Comando Generale della Gdf diffuse pero' una nota nella quale precisava che i vertici delle Fiamme Gialle di Milano non erano stati trasferiti. Era stato, invece avviato - riferiva la nota - ''nei loro confronti, ai sensi degli articoli 7 e 8 della legge 241 del '90, il previsto procedimento amministrativo per un eventuale successivo impiego'' in altra funzione. Nacquero subito le polemiche politiche.
Il 26 luglio il presidente del Consiglio Romano Prodi rispose alla Camera, durante il question time, alle interrogazioni di FI e di An sul trasferimento dei vertici della Gdf in Lombardia.
Elio Vito chiese di sapere se ''il viceministro Visco era iscritto nel registro degli indagati''. Prodi affermo' ''Nessun abuso e' stato commesso''. ''Era potere e dovere del viceministro Visco di fare le analisi e porre le domande che ha posto - disse Prodi - era potere e dovere del capo della Finanza di prendere i provvedimenti che ha preso''. Nell'emiciclo scoppio' una bagarre, e il riferimento del deputato Elio Vito fece intervenire lo stesso procuratore capo di Milano, Manlio Minale, il quale preciso' che nessun procedimento risultava iscritto e che ''nessuna indagine e' stata disposta ed e' attualmente in corso al riguardo''.
Il 28 luglio il comandante generale della Gdf Speciale archivio' i procedimenti di trasferimento dei vertici della Guardia di Finanza lombarda per ''mancanza di motivazioni specifiche'' coniugata, a quanto si apprese, con ragioni di servizio che avrebbero consigliato di evitare gli avvicendamenti anche in modo da garantire la continuita' nelle indagini portate avanti dalle Fiamme Gialle in Lombardia.
Tale soluzione era stata auspicata anche dal Procuratore Minale, che, gia' in una lettera risalente a giugno, aveva elogiato il lavoro svolto dai vertici della Gdf di Milano e della Lombardia, per i quali aveva chiesto la riconferma.

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