giovedì 18 ottobre 2007

Gli esperti del Tesoro contro i politici: mancano i soldi


di Redazione - giovedì 18 ottobre 2007
da Roma

Gli uffici tecnici del Senato esprimono serie perplessità sulla Finanziaria. In modo particolare, ritengono che i «bamboccioni» che potrebbero usufruire dello sconto-affitti potrebbero essere di più di quelli previsti dal governo. Pertanto, la misura potrebbe costare più di quanto stanziato. Hanno dubbi anche sull’efficacia dei tagli alla pubblica amministrazione; cioè, non credono al taglio delle auto-blu, dei telefonini di servizio, dei costi postali. Così, come giudicano sovrastimati i risparmi attesi dalle misure sulle Comunità montane. Al tempo stesso, però, ritengono che le agevolazioni sull’Ici per la prima casa rischiano di far mancare importanti flussi di gettito per i Comuni «che potrebbero presentare temporanee difficoltà di cassa».

Scettici gli esperti anche sulle misure fiscali. Per esempio, l’equilibrio di entrate fra riduzione delle aliquote Ires ed allargamento della base imponibile potrebbe non avere effetti strutturali. L’abbattimento dell’aliquota è cosa certa; mentre l’allargamento della base imponibile rischia di valere solo per il 2008 e non per quelli successivi. A rischio di evasione, poi, l’introduzione del «forfettone» fiscale per le mini-imprese. Quell’aliquota unica al 20% sui ricavi delle imprese personali ridurrà l’efficacia del potere d’accertamento; quindi, implica un potenziale rischio di evasione, dicono gli esperti di palazzo Madama.

Nonostante queste critiche sulla Finanziaria e sul decreto fiscale agganciato alla manovra si scarica una gragnuola di emendamenti. L’assunzione dei nuovi 007 del Fisco che originariamente era nel decreto, poi era stato cancellato dallo stesso per motivi di copertura, e che doveva finire sulla Finanziaria, rischia di tornare nel decreto. Mentre sulla manovra dovrebbero scaricarsi gli emendamenti della Cosa rossa, destinati ad aumentare dal 12,5 al 20% l’imposta sulle rendite finanziarie con l’obbiettivo di recuperare risorse per alleggerire il prelievo fiscale sui soli lavoratori dipendenti: soluzione palesemente incostituzionale. Mentre torna a galla l’ipotesi della rottamazione delle auto. Per il momento l’ha proposta l’Udc Eufemi, e Bersani non la esclude.
Fra gli emendamenti alla Finanziaria c’è anche quello della Lega che chiede di ridurre i finanziamenti pubblici all’istituto di ricerca di Rita Levi Montalcini; quello di Forza Italia che suggerisce di tagliare i finanziamenti ad Amnesty International, e quello della sinistra estrema che propone di eliminare il canone Rai per i redditi più bassi.

In questo bailamme di norme, c’è spazio anche per piccole «vendette». Come quella maturata ai danni delle Fs. Con un emendamento del governo al decreto sulla Finanziaria venivano dirottati 400 milioni alle Ferrovie. Quelle risorse erano destinate, più in generale, agli investimenti ferroviari; mentre le Fs erano riuscite a convincere Padoa-Schioppa a dirottarli sull’Ente. Un controemendamento della maggioranza ha ripristinato la situazione originaria.

Due senatori fuoriusciti dall’Unione, Bordon e Manzione, poi, hanno presentato un emendamento alla Finanziaria con il quale chiedono al governo di applicare la legge Bassanini sul numero dei componenti del governo. Vale a dire che l’esecutivo deve essere composto al massimo da dodici ministri ed ognuno non può avere più di due sottosegretari. Una proposta che rischia di trovare sostegno non solo nell’opposizione, ma anche in larghe fette della maggioranza.


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