Questa storia dei lavori usuranti ha stufato ancor prima di cominciare. A tal punto che la ministra Emma Bonino (radicale storica) si è sentita lei stessa usurata da Prodi e dall'infinita trattativa sulla riforma delle pensioni già riformate da Maroni (Lega) e ha deciso di esser pronta a dimettersi dal governo più usurato del mondo. Brava Bonino. Spero non si comporti come il mio amico Gustavo Selva. Il quale, dopo aver presentato in Senato le dimissioni per la nota menata dell'ambulanza utilizzata in luogo del tassì, le ha prudentemente ritirate il giorno in cui l'aula avrebbe discusso se respingerle o meno. Nel dubbio, le ha bruciate. Si è accorto che la gente lo vuole ancora lì, sullo scranno. In effetti l'unico rischio delle dimissioni scritte è che qualcuno le accetti. Era meglio evitare di fare il bauscia. La Bonino non sembra tipo da marcia indietro. D'altronde un anno di permanenza in un esecutivo stralunato era già troppo per una persona responsabile. Giusto che Emma abbia sbattuto la porta.
mercoledì 18 luglio 2007
PRODI USURA LA BONINO di VITTORIO FELTRI
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