giovedì 5 luglio 2007

L'ORA DEL BECCHINO



di vittorio feltri

Nonostante l'estate piena, soffia nel Palazzo un venticello di tramontana che da un canto ristora chi vi abita, compresi gli sfrattati, e dall'altro fa accapponare la pelle. Nessuno lo dice, ma tutti lo pensano e si predispongono all'evento con animo doppio: un po' di mestizia e tanta speranza. La bocciatura del Dpef (documento di programmazione economica e finanziaria) inflitta al governo dalla Commissione europea è stata pesante e ha prodotto l'effetto di un piede sul tubicino dell'ossigeno che teneva in vita il povero Mortadella, da tempo infermo. I medici della maggioranza girano attorno al suo letto di dolore, si consultano e scuotono la testa sconsolati. Dalla loro espressione capisci: non c'è più niente da fare. Solo un miracolo potrebbe... Ma i miracoli con questi chiari di luna non sono neppure invocati. Intanto, nella penombra del corridoio si intravede la sagoma di un uomo inquieto: è Walter Veltroni che si frega le mani. Aspetta la notizia del decesso per avvertire le pompe funebri in modo che rendano subito agibili le stanze.

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