Vertice dell'Unione, Di Pietro non ritira l'odg sull'affaire Visco
Roma, 01 GIU (Velino) - È in corso a palazzo Chigi il vertice dell'Unione a cui partecipano il premier Romano Prodi e i segretari dei partiti della maggioranza. Tra i presenti anche il ministro Fabio Mussi, a nome di Sinistra democratica. Assenti i due vicepremier, Massimo D'Alema e Francesco Rutelli, impegnati fuori Roma. Sono principalmente due la questioni all'ordine del giorno: la destinazione del "tesoretto" e l'"affaire" Visco-Gdf. Ma Prodi si trova faccia a faccia con alleati turbolenti: da una parte c'e' la sinistra radicale intenzionata a dare battaglia sul Dpef per spostare il baricentro della politica economica verso i ceti piu' deboli. Dall'altra Ds e Margherita, le cui "liti" sulla struttura e sulla leadership del Partito democratico sono quotidiane. Dopo il vertice notturno di piazza Santi Apostoli in cui il premier ha rivendicato il diritto di guida del nuovo soggetto politico, relegando a un possibile segretario il ruolo di "reggente" o "speaker", ieri sono riesplose le polemiche. Il ministro della Difesa, Arturo Parisi, ha detto che "il segretario sara' indicato dallo stesso Prodi per lo svolgimento che le funzioni che l'Assemblea gli attribuira'", mentre il leader dielle, Francesco Rutelli, non e' d'accordo: "Verra' eletto un leader che dovra' guidare il Pd, con Prodi che ha una funzione estremamente importante, anzitutto al governo". Oltre le dispute interne, c'e' la Sinistra democratica (ex Correntone Ds) che continua a sparare a zero sul Pd, soprattutto dopo i deludenti risultati delle liste uniche dell'Ulivo alle Amministrative. Tanti problemi, insomma, in attesa che il Senato si pronunci sul caso Visco e sugli ordini del giorno dei senatori della maggioranza che hanno chiesto al viceministro di fare un passo indietro, rinunciando alla delega sulla Guardia di Finanza. A questo proposito, Antonio Di Pietro annuncia che il suo gruppo non intende cedere a ricatti e dunque l'Italia dei Valori "conserva il suo ordine del giorno sul caso Visco". Ma Di Pietro garantisce che non votera' la mozione della Cdl: "Non faccio da sponda all'opposizione. È piu' facile che domani non sorga il sole, che noi facciamo cadere il governo Prodi". E se il governo su Visco ponesse la fiducia? "Sarebbe davvero meschino porre la fiducia - risponde Di Pietro al giornalista dell'Unita' che lo intervista - la vivremmo come un ricatto inutile. Il Governo puo' zittire noi, ma non zittira' mai l'opinione pubblica". (Remo Urbino)
venerdì 1 giugno 2007
Vertice dell'Unione, Di Pietro non ritira l'odg sull'affaire Visco
alle 11:13
Categoria:
agenzie di stampa
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