domenica 24 giugno 2007

I PECCATUCCI DI VELTRONI



di OSCAR GIANNINO

Zitti zitti piano piano, anche per Walter Veltroni si avvicina un esame del sangue assai delicato. Sinora, gli è stato risparmiato. L'esame del suo rapporto col potere vero italiano: che non è quello della politica, ma quello banco-industriale. Un esame che per i Ds significa inevitabilmente, secondo chi li accusa da due anni di improprio collateralismo con la tentata scalata di Unipol a Bnl, il rapporto tenuto in quella rovente estate con Giovanni Consorte. No, Veltroni non stava sulla Luna, non pensava solo a don Milani e alla memoria della buonanima del Mahatma Gandhi. Come sindaco di Roma, sede della Bnl, non si distraeva un minuto dalla scalata. Lo faceva abilmente, dissimulando. Ma a Consorte mandò un messaggio preciso, il 20 luglio del 2005.(...) segue a pagina 2 Intervista doppia (...) Per capir meglio che cosa avviene quel 20 luglio, ricapitoliamo brevemente i precedenti. Nell'aprile... continua...

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