martedì 12 giugno 2007

CASO VISCO-SPECIALE...siamo alla farsa!Governo bocciato per la seconda volta dalla Corte dei Conti dopo il "caso Petroni"

VISCO:CORTE CONTI CHIEDE CHIARIMENTI SU NOMINA D'ARRIGO/ANSA
MANCHEREBBE REVOCA GEN.SPECIALE; SIRCANA, RISPONDEREMO A RILIEVI (ANSA)
- ROMA, 11 GIU - Non convince la Corte dei Conti il decreto di nomina del nuovo comandante della Guardia di finanza, generale Cosimo D'Arrigo. L'ufficio controllo preventivo della magistratura contabile, secondo quanto si e' appreso in via ufficiosa, ha cosi' deciso di chiedere chiarimenti sulla regolarita' del procedimento seguito. I rilievi verranno formalizzati forse gia' domani al ministero dell'Economia che avra' 30 giorni di tempo per le sue 'controdeduzioni'.
Se i chiarimenti o gli elementi integrativi chiesti al ministero dell' Economia dovessero convincere il consigliere delegato dell' Ufficio per il controllo preventivo di legittimita' (Claudio Iafolla) e il magistrato istruttore (Lucia Mezzacapo), allora il provvedimento di nomina del nuovo comandante generale della Gdf verrebbe registrato. In caso contrario, invece, la decisione toccherebbe al collegio della Sezione di controllo.
A non convincere i magistrati contabili sarebbe stato -sempre a quanto si e' appreso da fonti ufficiose ma autorevoli- il fatto che il Dpr di nomina di D'Arrigo avrebbe dovuto essere preceduto da un altro provvedimento di revoca del generale Speciale e, quindi, la sostituzione si sarebbe dovuta motivare diversamente. Il provvedimento varato dal Governo e controfirmato il 2 giugno scorso dal capo dello Stato, invece, era unico. 'Se i rilievi della Corte dei Conti - spiega il costituzionalista Sergio Fois - sono per mancanza o insufficienza di motivazioni, il provvedimento va reiterato. Le nuove motivazioni non possono essere appiccicate come un francobollo. Vale lo stesso principio che per un decreto legge in scadenza: l'atto si rifa' ex novo e serve una nuova firma del capo dello Stato'.
Per legge, in ogni caso, e' previsto anche che il Governo possa insistere nel chiedere alla Corte dei Conti il visto al provvedimento nonostante i rilievi o il veto della magistratura contabile. Quest'ultima ipotesi viene definita 'registrazione con riserva' consentita in casi di assoluta necessita' e se vi sono superiori interessi di natura generale: il Governo, in questo caso, si assume tutta la responsabilita' politica del suo intervento e deve poi giustificare davanti alle Camere il perche' della sua decisione.
Da parte sua, il Governo, fa sapere il portavoce di Palazzo Chigi, Silvio Sircana, e' stato avvertito della richiesta di chiarimenti da parte della Corte dei Conti e rispondera' domani con una sua lettera. Secondo Sircana non c'e' la necessita' di un Consiglio di ministri straordinario sulla vicenda. 'Le richieste di chiarimenti - commenta poi il ministro della Giustizia, Clemente Mastella - sono sempre legittime e quindi credo che il Governo dara' i chiarimenti opportuni'.
E 'l'intoppo' alla Corte dei Conti potrebbe far saltare la cerimonia di insediamento del generale D'Arrigo, prevista per dopodomani al Comando generale delle Fiamme Gialle. Secondo il senatore Renato Schifani (Fi), il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, 'non puo' procedere al passaggio di consegne tra i generali Speciale e D'Arrigo senza che il decreto di nomina sia stato registrato'.
Quello che sembra certo e' che domani, il tradizionale appuntamento della consegna dei diplomi ai frequentatori della Scuola di polizia tributaria della Gdf, dovrebbe essere presieduto dal comandante in seconda del corpo, generale Angelo Ferraro. Dal giorno della sua nomina, martedi' scorso, il generale Ferraro regge in pratica la Guardia di finanza, in attesa della formalizzazione della nomina del nuovo comandante generale. L'altro appuntamento importante per il corpo e' in programma il prossimo 21 giugno all'Aquila, per la Festa delle Fiamme Gialle. L'obiettivo del Governo e' fare in modo che sia il generale D'Arrigo a presiedere, Corte dei Conti permettendo.

Apc-VISCO-GDF/ DI PIETRO: IN GIOCO CREDIBILITA' ESECUTIVO (CORSERA)
O si restituisce onore a Speciale o si motiva sua destituzione

Roma, 12 giu. (Apcom) - Il ministro per le Infrastrutture Antonio Di Pietro torna a ribadire le sue critiche sul modo in cui il governo ha gestito la vicenda Visco-Speciale, dopo che la Corte dei Conti ha effettuato dei rilievi sul decreto di nomina di Cosimo D'Arrigo a capo delle Fiamme Gialle. "In gioco - afferma in un'intervista al Corriere della Sera - c'è la credibilità del governo, che deve essere assolutamente ricostruita".
"La fretta - dice - è cattiva consigliera e quindi evidentemente ha causato anche errori procedurali. Ma non è il problema principale, perché questo tipo di sbagli si superano facilmente".
Secondo il leader di Idv resta piuttosto "l'incongruenza tra le ragioni della sostituzione e la nomina a magistrato della Corte dei Conti sulla quale, con molta schiettezza e onestà intellettuale di cui bisogna dargli atto, ha avuto modo di esprimersi lo stesso ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa".
Per Di Pietro dunque non bisognava "assolutamente" proporre il nuovo incarico a Speciale, ma piuttosto "aprire una procedura di avvicendamento con tempi tecnici da rispettare e con il consenso dell'interessato. Oppure bisognava qualificarlo per come è stato qualificato, ma allora andava deferito di fronte alla Corte dei Conti, non designato a farne parte".
"A questo punto - sostiene - o si restituisce l'onore al generale Speciale o si motiva la sua destituzione in modo concreto".

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