BAGNASCO: POLITICI NON POSSONO IGNORARE FAMILY DAY
CITTA' DEL VATICANO - Voce pacata, tono fermo, che non lascia trapelare particolari emozioni. Mons. Angelo Bagnasco, alla sua prima assemblea episcopale generale come presidente della Cei, avverte i politici italiani che non possono ignorare le indicazioni date dal Family Day del 12 maggio, respinge come calunniose le accuse di omofobia, ed afferma allo stesso tempo che la Chiesa non vuole attentare alla laicità della società civile.
"Quando ci appelliamo alle coscienze - afferma rivolto ai suoi 247 confratelli seduti negli scranni dell'Aula del Sinodo in Vaticano - non è per essere intrusivi, ma per richiamare quei contenuti pregnanti senza i quali cessa il presidio ultimo di ogni persona, anzitutto per i meno fortunati".
Bagnasco ha ben presenti le minacce rivolte contro di lui da quando ha assunto la guida dell'episcopato italiano. Ringrazia per la solidarietà il Papa e il presidente Napolitano. Tra le tante, gli brucia la critica "calunniosa e ideologica" di "omofobia" mossa contro la Chiesa. Ma ciò che lo preoccupa di più è "il rischio di una contrapposizione strumentale tra laici e cattolici". "Questa contrapposizione - dice - in realtà non trova riscontro nel sentire della stragrande maggioranza del nostro popolo". "Guardo - aggiunge - al nostro amato Paese e ripeto a tutti che i vescovi rinnovano il gesto semplice e vero dell'amicizia. Non parliamo dall'alto, né vogliamo fare in alcunché da padroni. Ci preme Cristo e il suo Vangelo, null'altro". "Se come vescovi rileviamo, magari più spesso - ammette - di quanto sarebbe gradito, i fondamenti etici e spirituali radicati nella grande tradizione del nostro Paese, non è perché vogliamo attentare alla laicità della vita pubblica, sfigurandola, ma per innervare questa delle inquietudini che possono garantire il futuro".
Tuttavia, il presule non fa sconti sul significato del "Family Day": "é la società civile che si è espressa in maniera inequivocabile e che ora attende un'interlocuzione istituzionale commisurata alla gravità dei problemi segnalati", afferma. La manifestazione di San Giovanni è "stato un fatto molto importante" "consolante per noi vescovi", e con "un'ottima riuscita": "una testimonianza forte e corale - incalza - a favore del matrimonio quale nucleo fondante e ineguagliabile per la società". "Se a livello di media laici - prosegue - non c'é stata sempre prontezza nel cogliere la novità e la portata di questo evento, non di meno esso rimarrà come un segno forte nell'opinione pubblica e come un appello decisamente non trascurabile per la politica". La Nota della Cei contro le iniziative legislative in materia di unioni di fatto (leggi 'Dico') "ha trovato nella manifestazione pubblica del laicato il commento attendibile e l'eco più adeguata". E' di quel documento così contestato da una parte dell'opinione pubblica, il presule rivendica con orgoglio tutta la necessità e importanza. Si è trattato di un "gesto di premura episcopale verso il nostro popolo", gesto che resta "valido e attuale", contro i "travisamenti che il concetto di famiglia sta subendo". A Bagnasco, che legge il suo discorso seduto tra i due vicepresidenti della Cei mons. Benigno Papa e mons. Giuseppe Chiaretti, arrivano, a più riprese, applausi di approvazione e incoraggiamento.
Nel suo intervento di 9 pagine, ricorda la visita del Papa in Brasile, torna a rendere omaggio al suo predecessore cardinal Ruini, denuncia la crescente povertà in Italia, difende la vita in tutta la sua interezza, dal concepimento alla morte naturale.
L' ITALIA E' SEMPRE PIU' POVERA
L'Italia e ' sempre piu' povera: di fronte all'assemblea generale dei vescovi italiani, il neopresidente della Cei, mons. Angelo Bagnasco, ha fatto proprio e rilanciato il grido d'allarme che giunge da tutte le parrocchie del Paese e dai centri della Caritas. Il presule ha anche rivolto un appello alle autorità politiche e alle parti sociali affinché prendano misure per garantire la sicurezza dei luoghi di lavoro e pongano un freno alle morti bianche.
Riguardo all'emergenza povertà - ha detto Bagnasco - un numero crescente di pensionati, persone sole, famiglie non arrivano "a fine mese": così sacerdoti e volontari cattolici si ritrovano a distribuire quei 'pacchi viveri', che "parevano definitivamente superati", appartenenti ormai ad un passato di fame lontano.
"La nostra esperienza diretta - ha detto mons. Bagnasco ai suoi 247 confratelli riuniti nell'Aula del Sinodo in Vaticano - registra una progressiva crescita del disagio economico sia di una larga fascia di persone sole e pensionate, sia delle famiglie che fino a ieri si sarebbero catalogate nel ceto medio".
"E proporzionalmente - ha aggiunto - c'é un ulteriore schiacciamento delle famiglie che avremmo definite povere". Dalle segnalazioni ricevute, ha spiegato il presidente della Cei, "la situazione attualmente più esposta sembra essere quella della famiglia monoreddito con più figli a carico". "Spesso con difficoltà si arriva alla fine del mese. E' da questa tipologia di famiglie che viene oggi alle nostre strutture una richiesta larga e crescente di aiuto- anche con i 'pacchi viveri' che parevano definitivamente superati per lo più mascherata e nascosta per dignità".
Bagnasco, invitando la comunità cristiana ad una rinnovata solidarietà verso questi nuovi poveri, ha delineato un quadro cupo della situazione: disoccupati che si abbandonano all'alcolismo ed altre "dipendenze", madri sempre più in difficoltà con i figli piccoli, giovani "senza futuro", che nonsi possono comprare la casa o pagare un affitto. "Situazioni varie, dunque, che - ha commentato - ci stanno dinanzi e che ci interpellano per intensificare la testimonianza della carità evangelica e per far crescere la sensibilizzazione generale".
Il presidente della Cei si è soffermato in particolare sulla condizione del Mezzogiorno, dove alla povertà si affianca il male endemico della criminalità organizzata. Bagnasco ha ribadito l'impegno dei vescovi, tramite il cosidetto 'Progetto Policoro'', contro le "devastazioni e le intimidazioni che vengono inflitte dalla malavita locale".
TRATTO DA Ansa.it
lunedì 21 maggio 2007
BAGNASCO: POLITICI NON POSSONO IGNORARE FAMILY DAY
alle 20:43
Categoria:
agenzie di stampa
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