lunedì 28 maggio 2007

AMMINISTRATIVE: SEGGI APERTI DALLE 7 ALLE 15, POI SCRUTINIO

(ANSA) - ROMA, 28 MAG - Seggi aperti oggi dalle ore 7 e fino alle ore 15 per le elezioni amministrative che riguardano 7 province e complessivamente 856 comuni. Subito dopo la loro chiusura, cominceranno le operazioni di scrutinio delle schede elettorali.
Sono chiamati al voto, in tutto, 10.225.434 elettori; con l'esattezza nelle Regioni a statuto ordinario piu' la Sardegna i votanti sono 10.067.847, nel Friuli-Venezia Giulia sono 157.264, nel Trentino Alto Adige 323, per un totale di 12.422 sezioni elettorali. Nelle Regioni a statuto ordinario e in Sardegna, i comuni sono complessivamente 830 (di cui 26 capoluoghi di provincia), a cui vanno aggiunti 25 comuni in Friuli-Venezia Giulia. Nel comune di Garniga Terme, in provincia di Trento, unico comune del Trentino-Alto Adige interessato alla tornata elettorale, si e' votato nella sola giornata di ieri.
Ballottaggi, invece, in 21 comuni della Sicilia, dove sono chiamate al voto oltre 500 mila persone.
L'affluenza e' stata complessivamente in calo: alle ore 22 di ieri aveva votato il 40,497 alle provinciali e il 54,313 alle comunali; era stata, alle precedenti consultazioni, rispettivamente del 47,204 e del 58,367.(ANSA).



Orenove/11. Intesa o sciopero generale, statali all'ultimo bivio

Assolutamente da non perdere

Roma, 28 MAG (Velino) - L'appuntamento tra governo sindacati, questa sera alle 21, potrebbe chiudere la vertenza statali o portare a un pesante sciopero generale del pubblico impiego previsto per venerdi' prossimo e tra una settimana replicare con la scuola. "Sul tavolo - scrive LA REPUBBLICA - c´e' la richiesta di 101 euro di aumento a regime, messa nero su bianco il 5 aprile scorso quando fu siglato un accordo che prendeva come riferimento una disponibilita' economica pari a 3,7 miliardi di euro. C´e' poi la questione dell´allungamento da due a tre anni della durata del contratto avanzata dall´esecutivo, una richiesta sulla quale i sindacati sono disponibili a trattare anche se 'non in sede di rinnovo' del pacchetto statali, come ha ribadito il segretario generale della Uil Luigi Angeletti: 'Sono cinque anni che diciamo che il modello contrattuale del 1993 deve essere cambiato. Ma solo discutendo tutti insieme su un tavolo dedicato e non durante la trattativa per il rinnovo di una sola categoria'.
Ai sindacati brucia pero' ancora lo slittamento della convocazione, spostata a sorpresa da giovedi' scorso a questa sera. Solo l´ultimo incidente di una serie di rinvii con forti polemiche che hanno toccato nervi scoperti, come la scarsa produttivita' e il numero stesso dei lavoratori coinvolti dal rinnovo: il leader della Cisl Raffaele Bonanni, nei giorni scorsi aveva bacchettato il governo, pronto a chiedere il rispetto delle 'compatibilita' finanziarie', ma colpevole di non sapere nemmeno quanti sono i dipendenti
pubblici. La sostanza dell´accordo e' infatti legata anche al numero degli statali: i 3,7 miliardi a disposizione potrebbero non bastare se la soglia dei dipendenti dovesse essere superiore ai 3,5 milioni. In questo caso l´aggiustamento richiederebbe dai 400 ai 600 milioni in piu'.
E per Rino Tarelli, segretario generale della Funzione pubblica della Cisl, 'e' l´ora di dare seguito con i fatti alle tante parole che abbiamo sentito negli ultimi mesi.
Bisognerebbe avere piu' rispetto per questi 3,5 milioni di lavoratori, visto che nella discussione non sono ancora entrati un progetto preciso e investimenti per il rilancio.
Certo - aggiunge - c´e' molto da fare sul fronte dell´efficienza e anche noi sapremo fare la nostra parte. Ma i 101 euro non sono assolutamente in discussione. Di durata triennale del contratto si puo' invece discutere. Ma non certo al tavolo degli statali'". (red)



Apc-CONFINDUSTRIA/ D'AMATO:MONTEZEMOLO CI USA PER SUOI FINI(GIORNALE)
_Faccia proposte e non demagogia

Roma, 28 mag. (Apcom) - L'ex presidente di Confindustria, Antonio D'Amato attacca Luca di Montezemolo dopo il discorso pronunciato all'Assemblea degli industriali e lo accusa di usare l'associazione "non nell'interesse di tutte le imprese ma per interessi personali specifici".
D'Amato spiega così la sua assenza il giorno dell'Assemblea e, parlando in un'intervista a 'Il Giornale', afferma che questa è "una deriva in atto da tempo".
Sul consenso riscontrato da Montezemolo di fronte alla platea degli industriali, D'Amato dice: "Hanno fatto bene ad accogliere con entusiasmo questi appelli all'orgoglio di fare impresa. Anche molte delle cose dette da Montezemolo sulle gravi inadeguatezze della politica sono condivisibili". Ma "non quadra soprattutto che questo tipo di argomentazioni siano state il cuore dell'ultima relazione del presidente di un'associazione a cui andava presentato un bilancio".
Confindustria, secondo D'Amato, deve fare politica "offrendo proposte, progetti, una base per negoziati con gli interlocutori fondamentali del mondo delle imprese, sindacati e politica. La Confindustria non può essere, però, luogo di agitazione generica. Il presidente di Confindustria non è un'opinionista".

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